Cielo incluso. Opere di Maria Grazia Tata - Fotografie di Salvatore Di Vilio
- libri&dintorni
- 20 lug 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Il giorno 23 luglio 2022 alle ore 18.00 inaugura presso gli spazi (giardini pensili e palazzo) di Palazzo Chigi-Albani di Soriano nel Cimino la mostra Cielo incluso con le opere di Maria Grazia Tata e le fotografie di Salvatore Di Vilio, accompagnata dal testo e dalla consulenza storico-antropologica del ricercatore indipendente Massimiliano Palmesano, con il patrocinio della Regione Lazio, con la collaborazione del Comune di Soriano del Cimino e di Raffaella Lupi della Galleria Sinopia Eventi di Roma.
Il testo di Massimiliano Palmesano e le note dell’artista Maria Grazia Tata illustrano i temi del progetto:
“Ci sono alcuni luoghi in cui gli dèi custodiscono ancora tutto il loro arcaico potere. Dimensioni in cui – parafrasando Talete – tutte le cose sono piene di dèi. Al pari di due sciamani, Maria Grazia Tata e Salvatore Di Vilio hanno esplorato tali dimensioni portando con loro, come al ritorno da un viaggio misterico, le forme e le immagini degli dèi. Le percezioni annotate sul diario di bordo di questa esplorazione nella dimensione del sacro e del fantastico hanno plasmato la mostra Cielo incluso che si terrà all’interno del Complesso monumentale Palazzo Chigi-Albani a Soriano nel Cimino (Viterbo) e nei suoi giardini pensili. L’iniziativa è il risultato di una alchimia tra le opere di Maria Grazia Tata e lo sguardo fotografico di Salvatore Di Vilio che insieme hanno tracciato una cartografia delle dimensioni abitate dagli dèi.
Con riferimento particolare a quelle figure che nei pantheon vengono indicate come “minori”, ma non perché esse siano meno importanti di altre: semplicemente perché sono deputate ad aspetti più intimi e quotidiani. Il filologo e storico delle religioni Walter Otto nel suo Teofania sosteneva che «gli dèi non sono frutto di invenzioni, elucubrazioni o rappresentazioni, ma possono soltanto essere sperimentati». E Cielo incluso è soprattutto una ierá odós (via sacra) esperienziale e misterica le cui tappe sono scandite da epifanie divine che si manifestano nel rapporto opera-fotografia. Un percorso di iniziazione ai segreti della sacralità della materia attraverso la primordiale magia delle immagini. Tata e Di Vilio fanno materializzare una “archeologia dell’invisibile” fatta di preziosi e impalpabili orecchini per le ninfe (Diumpae), di collane per le muse e di pettorine di rose e stelle; portano alla luce officine in cui lavorano riparatrici di ali, rammendatrici di foglie e fabbricatrici di stagioni segrete dentro cortecce arrotolate; dischiudono alla vista le dimore incantate delle divinità. Cielo incluso è una fiaba che parla di appartenenza, di legame con il territorio e con chi lo abita; un racconto fatto di boschi millenari, sorgenti dalle acque rigenerative e pietre animate. «Il divino, da cui l’uomo si sente consapevolmente protetto, non è dunque il “totalmente altro” – è ancora la Teofania di Walter Otto – in cui si rifugiano coloro per i quali la realtà del mondo è priva del divino. Esso è piuttosto proprio quel che ci circonda, in cui viviamo e respiriamo […]. Esso è presente ovunque. Ogni cosa, ogni fenomeno ne parla, in quella grandiosa ora nella quale essi parlano di sé». Proprio in quell’ora Maria Grazia Tata ha plasmato quella che ama definire la sua “paccottiglia cosmica”, nel medesimo istante Salvatore Di Vilio ha catturato l’immagine degli dèi.” Massimiliano Palmesano, antropologo
Durante il periodo della mostra sono previsti due appuntamenti di approfondimento.
/ 31 luglio ore 10.30 Metamorfosi, la Natura fra miti, riti e poesia Presentazione del libro di “L’Uomo Cervo”, pantomima, rito e mito di Massimiliano Palmesano, antropologo. L’autore parlerà di creature fantastiche, metamorfosi e sciamani . Proiezione del reportage fotografico “Gl’Ciervo” di Salvatore Di Vilio. Letture di Paco Milea, autore, attore, tratte da: “Metamorfosi” di Ovidio, “Metamorfosi”. Siamo un’unica, sola vita di Emanuele Coccia, filosofo.
/ 7 agosto ore 10.30 Il Canto degli Uccelli, simbologia e alchimia fra Arte e Natura a Palazzo Chigi Albani, con: Francesca Ceci, archeologa Musei Capitolini Enrico Anselmi, storico dell’arte, curatore Sigfrido E. F. Höbel, storico dell’arte. Proiezione del video “Fonte Papacqua” di Sigfrido Junior Höbel, archeologo per ProjectTuscia
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